domenica 7 settembre 2008

Omologazione

Rileggendo il post precedente mi sono venute alla mente alcune considerazioni che mi permetto sinteticamente (spero) di riportare di seguito.
Nel nostro paese è evidente il declino culturale che stiamo attraversando, il disinteresse per tutto ciò che non ci riguarda direttamente e per tutto ciò che è vita pubblica.
Alla luce di questo riflettevo su quanto la nostra società si stia autoconvincendo di essere composta da tutti ricchi, da tutti benestanti quando ciò è matematicamente impossibile!
Da che mondo e mondo un operaio non potrebbe acquistare e mantenere un'auto lussuosa ma ciò avviene spesso da noi con il rischio di ridurre altre spese per far fronte alle rate: non sarebbe più logica una semplice e comune utilitaria? Probabilmente se l'analisi fosse fatta con lucidità e senza pressioni sociali la risposta sarebbe affermativa.. ma non è così perchè vediamo tutti i giorni, transitando per le nostre strade, quante auto con oltre 10 anni ci siano in circolazione.. sarà ma non penso sia la diretta conseguenza dell'euro4!!
Tutta la nostra quotidianità è intrisa di questa logica perversa di onnipotenza basti pensare alle vacanze, disastro sarebbe non poterle fare, all'abbigliamento, povere marche, all'alimentazione, e quant'altro..
Prospetto un ridimensionamento delle aspettative: che l'operaio torni a fare l'operaio nei suoi acquisti, nel suo stile di vita senza sentirsi meno di chi, da manager, avra un tenore di vita più elevato: riconoscere ciò che realmente siamo senza paura di affermarlo con dignità, ricostruire una struttura sociale equilibrata nella quale ciascuno faccia la sua parte nel pieno rispetto!!!
Non è possibile prevedere un continuo e vorticoso rincorrersi tra prezzi e tariffe seguito da un innalzamento delle retribuzioni sia dipendenti che di libero professionista che si autoalimenta seguito da nuovi aumenti e via di seguito.
E' il momento di dire STOP, di uscire dall'ipocrito pensiero comune secondo il quale è possibile avere ciò che si vuole, riconoscendo dei limiti nel potere d'acquisto delle diverse categorie sociali alle quali apparteniamo, rinunciando a spese non necessarie pur di sembrare dei poveretti.. non siamo tutti milionari ma siamo tutti degni del riconoscimento di ciò che siamo, della ricchezza di cui ciascuno di noi è portatore.

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