sabato 27 dicembre 2008

Essere amici di tutti?

Reduce dal battesimo della nostra piccola Giulia (il 26 dicembre) mi risuona ancora la provvidenziale omelia pronunciata dal nostro parroco..
In un primo momento sarebbe potuta scorrere via come l'acqua di un torrente, saltellante e leggera, ma le parole pronunciate e il tempo hanno scavato un solco del quale non è possibile ignorare la traccia!

"Chi può essere considerato un buon cristiano? Chi è in grado di farsi tutti amici probabilmente non è da considerarsi tale. Chi cerca di seguire le orme di Cristo deve essere fedele a Lui, a Lui soltanto, di fronte a questo non ci saranno più amici, genitori e fratelli da mettere al primo posto ma solamente l'annuncio della parola del Signore.. questo vi farà trovare qualche nemico.. io (dice rivolgendosi a se stesso) molto probabilmente non sono un buon sacerdote, non sono un buon cristiano e me ne rammarico, non ho ricevuto scherzi pesanti, non trovo nemici contro cui confrontarmi.. non ho sperimentato l'amore al nemico come fece Gesù.. ma sono ancora qui e perciò ho la possibilità si fare ancora qualcosa.
Ecco, oggi siamo qui a chiedere il battesimo per queste due bambine.. ma siamo pronti ad essere testimoni di Cristo fino in fondo? Sappiamo essere cristiani nella nostra vita? Un cristiano è tale per la testimonianza che porta, non per essere "l'amico di tutti", essere cristiani costa, specialmente nel nostro tempo, ma che cosa possiamo testimoniare ai piccoli che oggi presentiamo qui?"

Credo sia una bordata spaventosa! Una forte testimonianza, un incitamento a riprendere il vero significato dell'essere di Cristo!
Partirò dal modo di agire: dalla semplicità delle parole riprendendo il SI, SI e No, No, senza titubanza.. al Signore la grande sapienza di suggerire al momento opportuno ciò a cui sarò chiamato.

giovedì 27 novembre 2008

Il valore del tempo

Questa sera mi soffermo..
penso all'immenso significato che può assumere un infinitesimo secondo di una vita, di ciascuna vita..
Oggi potrebbe essere un giorno come un'altro, un giorno "normale"?!

Ma può essere ridotto così un giorno? può esistere un giorno normale?!

in questi ultimi mesi ho partecipato, seppure in disparte, al passagio di un amico e collega dalla vita terrena alla vita eterna.. tre mesi sono stati sufficienti per questo cambiamento estremo, per questa forte esperienza..
La morte è piombata nella vita di Francesco come un fulmine durante un temporale notturno.. tre mesi sono bastati..

Oggi ancor di più mi scuote un pensiero, forse semplice, forse complicato.. la vita è un dono magnifico e come tale deve essere vissuta: secondo dopo secondo, giorno dopo giorno.. unica ed irripetibile sequenza di situazioni, magnifica perchè irripetibile susseguirsi di eccezioni alla quotidianità!
Quante volte ho snobbato ciò che mi accadeva, ciò che accadeva attorno a me.. quante volte ho preferito stare fuori, non mettermi in gioco..

Non saprò mai quanto tempo il Signore ha disposto per la mia vita.. ma sono certo che per ogni secondo cercherò con il suo sostegno di esserci al 100%.. senza nessun alibi: Marco c'è!!

martedì 25 novembre 2008

ECO-ENERGIA: NEL BRESCIANO PROGETTATO TUNNEL FOTOVOLTAICO

Mi piace riportare in queste pagine delle notizie che siano di stimolo alla riflessione sui temi ambientali ed energetici. Forse mai come in questo periodo i problemi energetici e quelli ambientali sono andati così a bracetto. Ma l'articolo che potete leggere in queste pagine racconta di una soluzione adottata nel bresciano per risolvere un problema di inquinamento acustico e ambientale su una strada statale, riuscendo a produrre anche energia fotovoltaica.

BRESCIA, 3 APR - Grazie a quel tunnel, se sara' realizzato, il Comune di Sale Marasino riuscira' a ridurre inquinamento acustico, ambientale e a produrre energia elettrica per un terzo del proprio fabbisogno. Quello che oggi e' stato definito un progetto pilota a livello mondiale, relativo a un ''tunnel fotovoltaico'' e' stato presentato nel Comune situato sulla riviera bresciana del Lago d'Iseo. ''L'idea - ha spiegato il sindaco Claudio Bonissoni - e' nata da una serie di esigenze. In particolare dalle forti pressioni avanzate dai cittadini che apprezzano la Statale 510 aperta negli anni scorsi, ma subiscono una dequalificazione della loro qualita' della vita. Questo, a causa dell'inquinamento acustico e ambientale. Avremmo potuto realizzare delle barriere, ma abbiamo pensato a una soluzione piu' complessa e altrettanto interessante''. Il primo cittadino spiega quindi che la ricerca di un anno e mezzo ha portato alla realizzazione di un progetto di fattibilita' brevettato proprio dal Comune. Si tratta di un tunnel lungo un chilometro e mezzo realizzato in vetro ed acciaio con pannelli fotovoltaici, per un totale di 7.400 metri quadri, collocati sulla parte alta. La soluzione in vetro consente di ammirare lo stupendo panorama che si gode dalle alture sovrastanti Sale Marasino: l'isola di Montisola, gli ulivi e il lago. Vengono poi abbattuti quasi totalmente i rumori e, attraverso dei filtri, anche le emissioni inquinanti. In quanto alla produzione di energia elettrica, la quantificazione e' di circa un milione e 200 mila kilowatt anno, ovvero circa un terzo delle esigenze del Comune abitato da 3.400 persone. ''Quello presentato oggi - spiega Emanuele Turelli, vicesindaco di Sale Marasino - e' il progetto preliminare. Ora si tratta di reperire le risorse, ma siamo ottimisti. L' amministrazione provinciale si e' detta disponibile e si tratta di un progetto che si paga da se' per il 60 per cento grazie ai contributi statali previsti dal Fondo Energetico. Stiamo inoltre cercando partner pubblici e privati''. Il costo dell'opera, ha spiegato ancora Turelli, si aggira sui 12 milioni di euro.

(tratto da http://giovannicassano.blogspot.com/2007/04/eco-energia-nel-bresciano-progettato.html)

mercoledì 12 novembre 2008

LIBERTA' di espressione

Riporto il contributo che fa molto riflettere:

"Obama ha vinto anche grazie alla Rete. Ha raccolto fondi on line per un miliardo di dollari per la sua campagna elettorale. "A campaign powered by people, not the special interests". Una campagna finanziata dalle persone, non dagli interessi di parte.
L'Obama de noantri, al secolo Topo Gigio Veltroni, dopo aver fracassato le palle a tutti gli italiani sulla somiglianza tra lui e Obama (un insulto peggiore dell'abbronzatura dello psiconano) vuole dare una mano alla Rete. Tutti i blogger si stanno toccando.
Topo Gigio è peggio di uno spyware, di un malware, è un virus insidiosissimo che trasforma tutto ciò che tocca in una Walterloo. Il suo incaricato del Pdmenoelle, in arte Franco "Ricardo" Levi, ha depositato alla Commissione Cultura della Camera, con alcuni ritocchi degni di Pol Pot, la famigerata Levi/Prodi. Detta anche legge "ammazzablogger". Legge che va ribattezzata in Levi/Veltroni grazie alle nuove clausole.
In sostanza:
- ogni blog è equiparato a un prodotto editoriale
- ogni blog che pubblica Adsense di Google o banner può risponderne all'Agenzia delle Entrate
- ogni blog deve iscriversi al ROC (Registro degli Operatori di Comunicazione)
- ogni blog è soggetto alle norme sulla responsabilità connessa ai reati a mezzo stampa
- ogni blog che non si iscrive al ROC può essere denuciato per il reato di "stampa clandestina": due anni di carcere e sanzioni economiche.
Un blogger può scegliere se iscriversi al ROC, e correre il rischio di una delle innumerevoli denunce penali e civili sui reati a mezzo stampa che risalgono al Codice Rocco del fascismo o, in alternativa, entrare in clandestinità prima di entrare in galera. Insomma, può impiccarsi o spararsi un colpo in testa.
La Commissione che deve esaminare la proposta di legge inizierà a breve i lavori sulla "ammazzablogger". Un sostegno da parte della Rete la aiuterà a prendere le decisioni.
...
Loro non molleranno mai (ma gli conviene?), noi neppure
beppe grillo
(tratto dal blog di Beppe Grillo)

P.S: circola già in rete, proseguiamo la campagna di informazione: dai il tuo contributo? basta un semplice copia e incolla ai tuoi contatti.. facciamo sapere a tutti cosa vorrebbero realizzare in uno stato di regime totalitario.

domenica 26 ottobre 2008

La moneta e il lavoro

Questa mattina mi sono trovato in una situazione imbarazzante: non avevo un paio di jeans da indossare!
Se partiamo dal presupposto che questo capo di abbigliamento è da me utilizzato quasi quotidianamente la situazione potrebbe assumere colori quasi drammatici.. ma andiamo oltre perchè, nonostante mia moglie per più e più volte mi avesse sollecitato ad acquistare almeno un paio di pantaloni io, zuccone come non mai, affermavo pacificamente che ciò che avevo era abbastanza.
Questa mattina però il paio che stavo per indossare ha fatto straaaappp.. proprio sotto il cavallo!! Si è letteramente aperto ed ha reso il capo di abbigliamento non più utilizzabile!! Fin qui basterebbe riderci sopra ma se si somma che due paia erano in lavatrice e che qualche giorno fa 1 paio aveva preso la stessa strada.. ahime, sono stato costretto ad uscire..
Nel outlet vicino a casa ho passato diversi negozi ma.. desolazione: la media si aggirava sui 70 euro per un paio di jeans!!!! Caspita?! cosa avranno di tanto prezioso?
Alla fine ho trovato un negozio che proponeva in offerta un paio di jeans perfettamente normali, cioè senza finte parti consumate, colori o righe di sorta, alla cifra di 14,70 euro: cifra per me più che consona ad un paio di pantaloni..
Dopo l'acquisto sono rientrato a casa molto pensieroso.. per un paio di pantaloni avrei potuto spendere più di una giornata di lavoro.. per un paio di pantaloni vi rendete conto?
Questa sera ho concluso che siamo circondati! C'è una sproporzione incredibile tra ciò che una persona "normale" guadagna con una giornata di lavoro e il costo della vita.. qui non si tratta di week end in centro benessere o cena a lume di candela (anche se almeno una volta mia moglie non disdegnerebbe l'invito) ma si tratta di abbigliamento normale, cibo normale e quanto di più quotidiano ci circonda..
Qualcosa deve cambiare, qualcosa deve far invertire la rotta che ora punta al cielo per far tornare le persone con i piedi per terra, tornando a percepire il valore reale delle cose in relazione al valore del lavoro quotidiano..
C'è bisogno di un ridimensionamento delle aspettative, di una relazione più stretta tra ciò che sei e ciò che ti puoi permettere, riconoscendo però a ciascun soggetto la piena dignità di condurre una vita completa!!

mercoledì 22 ottobre 2008

VIVERE CON LENTEZZA E'..

(anche) NON AVERE PAURA DI ESSERE EMARGINATI DA CHI SI ROVINA LA VITA E GRADIREBBE ROVINARE ANCHE LA NOSTRA

Non possiamo fermare il mondo, ma possiamo rallentare la nostra corsa individuale. Spesso però accade che incontriamo, sulla nostra strada, qualcuno che si preoccupa di avvertirci che, così facendo ???, siamo fuori. Bene, allora siamo felici di essere emarginati da chi per vivere alla grande deve fare uso di alcool o coca, fuori da chi ha paura dei cambiamenti, fuori da chi pensa che la vita possa avere solo alti e non è disposto a fare sacrifici, fuori da chi pensa che il colpevole sia sempre un altro ... noi passavamo di lì per caso ...

Siamo tranquillamente emarginati, felici di vivere come gente che non grida, non conta, non è trendy, non fa massa, non sgomita, non ha paura di vivere e non ha paura delle tante crisi della vita ... assieme a tanti altri "sempliciotti".

...fuori da chi pensa che se buttiamo la tv ... i nostri figli cresceranno ritardati, fuori da chi pensa che dormire sia una perdita di tempo, fuori da chi ci vuole dare più soldi per farci consumare di più, fuori da chi non conta fino a 10 prima di protestare, fuori da chi pensa che gridare sia l'unico modo per farsi sentire, fuori da chi ci vuole arrabbiati, fuori da chi non trasmette la voglia di sognare ai propri figli, fuori da chi pensa che la colpa è della società assolvendo con formula piena le propria responsabilità di genitore ...

venerdì 17 ottobre 2008

Canzone di S.Damiano

Ogni uomo semplice,
porta in cuore un sogno,
con amore ed umiltà,
potrà costruirlo,
se con fede tu saprai
vivere umilmente,
più felice tu sarai,
ance senza niente.

Se vorrai, ogni giorno
con il tuo sudore
una pietra dopo l'altra
alto arriverai.
Nella vita semplice
troverai la strada
che la pace donerà
al tuo cuore puro,
e le gioie semplici
sono le più belle,
sono quelle che alla fine
sono le più grandi.

Dai e dai ogni giorno,
con il tuo sudore,
una pietra dopo l'altra
alto arriverai.

martedì 14 ottobre 2008

CHI URLA ha sempre ragione??

VIVERE CON LENTEZZA E' (anche) STARE ALLA LARGA DAL GRUPPO DEL "CHI VUSA PUSE' LA VACA L'E' SUA" (chi grida di più la vacca è sua)

E' un proverbio della vecchia tradizione contadina, che ben esprime la vittoria del bovaro sui concorrenti nell'acquisto di una vacca al mercato del bestiame. Bene, se non stiamo trattando la compra-vendita di una mucca, ma stiamo discutendo con qualcuno di qualunque altro argomento ... proviamo ad usare un altro metodo.

venerdì 10 ottobre 2008

Fiducia nel "dopo tempesta"

IN MOMENTI DI CRISI E INCERTEZZA COME QUESTI, RALLENTARE VUOL DIRE MANTENERE SALDA LA NOSTRA FIDUCIA NEL FUTURO ...
... e trasmettere ai nostri figli questa stessa fiducia. Che non è la certezza che tutto andrà bene, che le banche non falliranno, che il PIL crescerà nonostante tutto, che diventeremo un po' più ricchi di oggi. La nostra fiducia si basa sulla consapevolezza che supereremo tutte le dfficoltà, assieme alla nostra famiglia (tradizionale, allargata, verticale o orizzontale), ai nostri amici, alla comunità a cui apparteniamo, facendo sacrifici, rinunciando al superfluo con una punta di leggerezza e ironia, godendo delle piccole gioie gratuite della vita, ritrovando forza nei valori universali della convivenza, leggendo storie e romanzi di altre epoche altrettanto difficili, che ci dimostrano come davvero tutto passa, non vivendo in solitudine le nostre angosce, ma parlandone e sdrammatizzando la cosa con le persone a cui vogliamo bene. Certo ognuno di noi ha paura, ma abbiamo la forza per superare la crisi e ai nostri figli, a tutti i giovani abbiamo l'obbligo morale di trasmettere la fiducia in se stessi e nella loro capacità di affrontare la buona e la cattiva sorte.

sabato 4 ottobre 2008

Discorso di Robert Kennedy, 18 marzo 1968, Università del Kansas:

“Solo quando l'ultimo fiume sarà prosciugato non troveremo mai un fine per la nazione né una nostra personale soddisfazione nel mero perseguimento del benessere economico, nell’ammassare senza fine beni terreno.
Non possiamo misurare lo spirito nazionale sulla base dell’indice Dow-Jones, né i successi del paese sulla base del prodotto nazionale lordo (PIL).
Il PIL comprende anche l’inquinamento dell’aria e la pubblicità delle sigarette, e le ambulanze per sgombrare le nostre autostrade dalle carneficine dei fine-settimana.
Il PIL mette nel conto le serrature speciali per le nostre porte di casa, e le prigioni per coloro che cercano di forzarle. Comprende programmi televisivi che valorizzano la violenza per vendere prodotti violenti ai nostri bambini. Cresce con la produzione di napalm, missili e testate nucleari, comprende anche la ricerca per migliorare la disseminazione della peste bubbonica, si accresce con gli equipaggiamenti che la polizia usa per sedare le rivolte, e non fa che aumentare quando sulle loro ceneri si ricostruiscono i bassifondi popolari.
Il PIL non tiene conto della salute delle nostre famiglie, della qualità della loro educazione o della gioia dei loro momenti di svago. Non comprende la bellezza della nostra poesia o la solidità dei valori familiari, l’intelligenza del nostro dibattere o l’onestà dei nostri pubblici dipendenti.
Non tiene conto né della giustizia nei nostri tribunali, né dell’equità nei rapporti fra di noi. Il Pil non misura né la nostra arguzia né il nostro coraggio, né la nostra saggezza né la nostra conoscenza, né la nostra compassione né la devozione al nostro paese.
Misura tutto, in breve, eccetto ciò che rende la vita veramente degna di essere vissuta. Può dirci tutto sull’America, ma non se possiamo essere orgogliosi di essere Americani."

martedì 30 settembre 2008

Spazio al tempo

Da qualche tempo dedico molto tempo al tempo!
Sembra un gioco di parole ma è semplicemente il rendere il giusto spazio ad una componente essenziale ma troppo spesso dimenticata del nostro quotidiano.
Ci viene prospettato un mondo dove tutto deve essere "in fretta", dove non esiste la possibilità di fermarsi neppure per un secondo altrimenti sarebbe "tempo perso"..
INVECE NO!
Questo è tempo guadagnato, è tempo che acquista un valore extra!!
Ai più potrebbe sembrare un lusso, chi pùò permettersi di fermarsi.. ai giorni nostri ci viene fatto credere che chi si ferma è perduto.. bene!! Io approvo la teoria di fermarsi e prendere tempo, di pesare le scelte, di contare fino a 100 prima di qualsiasi azione, di concedersi una pausa..
Chi di noi può dirsi certo che nel dogma dell'essere "al passo con i tempi" si celi una verità?
Io lo contesto, credo nel tempo delle persone, nell'incontro come scoperta dell'altro per rendermi conto concretamente che c'è, esiste, e può darmi molto il confronto con le sue idee!!
Questo richiede energie, richiede tempo..
Ora è tempo di mettere a dormire il PC per ridare spazio alla mente, ecco ciò che ci vuole per concludere una intensa giornata: un buon libro!!

giovedì 18 settembre 2008

Scherziamo? Ma fino a che punto?

LA COPERTA

Esiste una bella teoria sulla coperta corta che può essere riassunta come segue:

- il primo: per risparmiare ciascuno di noi è disposto a spendere il meno possibile perciò acquista una coperta piccola, il più piccolo possibile così da tenere a mano più liquidità.

- il secondo: ciascuno di noi pretende il massimo in ogni circostanza, cerca cioè di ottenere il più possibile da ogni situazione.

- il terzo: la logica ci insegna che se siamo alti 1,80mt ed abbiamo una coperta lunga 1mt, acquistata pensando al massimo risparmio, possiamo scegliere quale parte lasciare scoperta: se 80cm di gambe, se 80, sopra la cintura oppure suddividere 40cm sopra e 40cm sotto!! In ogni circostanza è matematicamente impossibile, anzi meglio è utopia, pensare di potersi coprire per intero.

- il quarto: a conclusione cito un detto veronese “Non se pol averghe insieme ovo, galina e cul caldo”.. a buon intenditore?

Che cosa aggiungere? Si può certamente correggere il tiro con alcuni accorgimenti:

- comperare subito una coperta abbondante spendendo qualcosa in più ma garantendosi una copertura preventiva

- attivarsi con interventi in corsa per aggiungere i famosi 80cm mancanti aggiungendone magari 100cm per non trovarsi dopo poco tempo nella stessa situazione

- continuare a tirare la coperta per tutta la notte sperando di non avere freddo ma alla fine trovarsi con il raffreddore avendo dormito massimo 1 ora

- addormentarsi serenamente convinti di non sentire il freddo ma svegliarsi tutti bagnati perché con il freddo ce la siamo fatta addosso..

Che altro aggiungere? Speriamo in una soluzione asciutta!!!


domenica 7 settembre 2008

Omologazione

Rileggendo il post precedente mi sono venute alla mente alcune considerazioni che mi permetto sinteticamente (spero) di riportare di seguito.
Nel nostro paese è evidente il declino culturale che stiamo attraversando, il disinteresse per tutto ciò che non ci riguarda direttamente e per tutto ciò che è vita pubblica.
Alla luce di questo riflettevo su quanto la nostra società si stia autoconvincendo di essere composta da tutti ricchi, da tutti benestanti quando ciò è matematicamente impossibile!
Da che mondo e mondo un operaio non potrebbe acquistare e mantenere un'auto lussuosa ma ciò avviene spesso da noi con il rischio di ridurre altre spese per far fronte alle rate: non sarebbe più logica una semplice e comune utilitaria? Probabilmente se l'analisi fosse fatta con lucidità e senza pressioni sociali la risposta sarebbe affermativa.. ma non è così perchè vediamo tutti i giorni, transitando per le nostre strade, quante auto con oltre 10 anni ci siano in circolazione.. sarà ma non penso sia la diretta conseguenza dell'euro4!!
Tutta la nostra quotidianità è intrisa di questa logica perversa di onnipotenza basti pensare alle vacanze, disastro sarebbe non poterle fare, all'abbigliamento, povere marche, all'alimentazione, e quant'altro..
Prospetto un ridimensionamento delle aspettative: che l'operaio torni a fare l'operaio nei suoi acquisti, nel suo stile di vita senza sentirsi meno di chi, da manager, avra un tenore di vita più elevato: riconoscere ciò che realmente siamo senza paura di affermarlo con dignità, ricostruire una struttura sociale equilibrata nella quale ciascuno faccia la sua parte nel pieno rispetto!!!
Non è possibile prevedere un continuo e vorticoso rincorrersi tra prezzi e tariffe seguito da un innalzamento delle retribuzioni sia dipendenti che di libero professionista che si autoalimenta seguito da nuovi aumenti e via di seguito.
E' il momento di dire STOP, di uscire dall'ipocrito pensiero comune secondo il quale è possibile avere ciò che si vuole, riconoscendo dei limiti nel potere d'acquisto delle diverse categorie sociali alle quali apparteniamo, rinunciando a spese non necessarie pur di sembrare dei poveretti.. non siamo tutti milionari ma siamo tutti degni del riconoscimento di ciò che siamo, della ricchezza di cui ciascuno di noi è portatore.

domenica 24 agosto 2008

Accorgiamoci degli altri?!

Pensavo oggi a quale via di uscita potesse mai esistere in questo ingannevole e macchinoso sistema mondiale.. intendevo ipotizzare qualche concreta via di uscita da questo "tunnel da brividi" per poter dare speranza ai giovani e ai bambini nati ed in procinto di nascere..
Nessun effetto speciale, solo un segnale concreto che potesse dare il via ad un processo irreversibile verso un mondo più umano, un mondo nel quale nutrire speranze, coltivare sogni diventi ancora possibile. Nel quale riacquisire ottimismo perchè si può realizzare qualcosa di nuovo, che guardando all'esperienza del passato sappia correggere il tiro puntando dritto dritto alla soluzione dei problemi:
Il primo grande problema è riconoscere l'altro!!
E' una cosa molto semplice, di una naturalezza fantastica, ricca di energia positiva e contagiosa!!
In ciascuna piccola e apparentemente insignificante azione proviamo a tenere conto dell'altro, anche di un solo altro essere umano che in quel momento si trova al nostro fianco.. proviamo per mezza giornata, prendiamoci questa "LIBERTA' D'AZIONE" e sperimentiamo sulla nostra pelle che cosa può significare avere altre persone intorno..
Qualche azione: gettare una carta o un mozzicone di sigaretta a terra, suonare il clacson nel traffico, infilarsi in una fila alle casse, approfittare di situazioni creando danno ad altri..
E' una cosa di semplice realizzazione, accorgersi di non essere soli oltre al rispetto per gli altri genera automaticamente un incremento dell'autostima attraverso il consolidamenento di relazioni sociali! Chissà se qualcosa cambierà.. io continuo a crederci!

domenica 17 agosto 2008

Scout un giorno, Scout per sempre!

Cercando tra le pagine del sito ufficiale AGESCI ho trovato quanto di seguito mi permetto di riproporvi.. se fosse vero? se ciò si avverasse??

Ottimismo e concretezza

Lo scout guarda al lato positivo in ogni cosa, scopre il buono che c'è in ciascuno; rifiuta tutto ciò che offende l'uomo e lo rende schiavo, cominciando dalle cattive abitudini, dalla pigrizia, dallo scetticismo, dall'indifferenza, fino a respingere la violenza, la prepotenza ed ogni sorta di ingiustizia. Guarda alla vita come ad un "grande gioco", con spirito di avventura, "butta il cuore oltre l'ostacolo", dà un calcio all'"im"possibile; accetta anche l'insuccesso, non come sconfitta ma come stimolo a rialzarsi e ricominciare; ha il coraggio della fatica, della costanza e della fedeltà nelle piccole come nelle grandi scelte, consapevole che la coerenza ai grandi ideali si dimostra nelle piccole cose di ogni giorno.
(ecco il link http://www.agesci.org/?art=2006100012)

Chissà se è solo utopia.. ma se chi è passato per questa strada prova a mettersi in gioco magari..

martedì 15 luglio 2008

Emergenza etica umana

Quotidianamente mi trovo a confronto con una realtà che ha sempre meno di umano e si trova invece rivolta verso un "uso" sfrenato delle persone a fini economico-commerciali.
E' triste vedere nel proprio ambiente di lavoro come le persone non sono trattate come tali, con dignità perchè portatrici di valore aggiunto al processo lavorativo, sono invece etichettate come costi che il sistema produttivo, leggassi azienda, deve per forza di cose sostenere ma ambito nel quale raramente si crede e si investe!
Con quale perverso ragionamento la direzione di una azienda 'X' tratta come bestie i propri dipendenti: senza diritti, senza dignità, sottoponendo a pressione psicologica quotidiana permeando di incertezze ogni processo del lavoro, chiudendo ogni spazio al confronto reale e costruttivo..
forse per non ammettere, nell'ipotetico confronto, che a volte si può anche sbagliare interpretazione ma sempre si tiene lo sguardo al meglio per l'azienda e per il lavoro in se.
Se il lavoro è praticato per raggiungere un profitto perchè la direzione rimane sempre l'unica ad averne l'accesso? Non può essere consierato uno stimolo la possibilità di partecipare realmente e senza sotterfugi all'utile prodotto con una percentuale anche minima ma garantita??

Credo fermamente che se si vuole crescere si deve avere l'umiltà di farlo insieme.. da soli si fa poca strada!! Si deve costruire un rapporto di fiducia direzione-dipendenti e non uno stato primordiale di subordinazione incondizionata: è finito il tempo degli schiavi?
Certamente questa strada comporta partecipazione, fatica e tempo da dedicare al confronto, l'unica strada per intraprendere un cambiamento culturale verso il lavoro e verso i rapporti umani all'interno dello stesso!
Il cammino è arduo ma non impossibile, siamo chiamati a lasciare un segno del nostro passaggio: buona strada!!

domenica 22 giugno 2008

Trasmissione di valori

Come poter negare oggi l'esistenza di un grande vuoto, la mancanza di riferimenti comuni volti a coinvolgere ciascuno nella più ampia prospettiva di raggiungere il bene comune?
Nel quotidiano una moltitudine di situazioni ci porta a scontrarci con una realtà che poco ha di sociale e molto esteriorizza di ciò che la parte peggiore dell'egoismo di ciascuno può produrre.
Si apre lo spazio per molte e molte riflessioni ma una soltanto mi sento di riproporre qui:
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"Iniziamo a morire il giorno che diventiamo indifferenti per le cose che contano"
M.Luter King
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credo che racchiuda al meglio lo sbando in cui la nostra società si è incagliata, è necessario un colpo di reni per riprendere il timone, raddrizzare la rotta e riprendere con fiducia il viaggio: sono i figli, piccoli protagonisti del oggi e del domani, è la nostra coscenza che ce lo chiede!!
Agiamo da subito nel quotidiano, siamo coerenti e non fermiamoci mai..

Italiani e le regole

Che bello andare per strada e vedere auto che sfrecciano nei centri abitati dove le persone attraversano, casualmente, la strada; persone che conversano al cellulare mentre, saltuariamente, si ricordano che sono alla guida; adulti e bambini che al parco gettano a terra cartacce e, sbadatamente, dimenticano di utilizzare i cestini distanti alcuni metri; cittadini che contestano l'evasione ma pagano in nero, per risprmiare, l'idraulico; persone retribuite in nero dal loro imprenditore di turno cha, a causa delle troppe scadenze, ha dimenticato di versare i contributi..
Siamo proprio in una società ridotta così male dove il senso civico è scomparso?
Mi sento circondato da un pensiero molto diffuso ma che nessuno, a parole, condivide: le norme che regolano la convinenza tra le persone sono giuste e vanno rispettate, anzi vanno inasprite le "pene" per chi non le rispetta, ma io, finchè riesco, cerco di fare come va meglio a me a costo di "svicolare" le stesse norme in cui credo!!
Siamo vicini allo sfascio? Quale può essere la strada per uscire da questo tunnel in discesa sempre più verticale?
Diamoci una regolata, torniamo nel privato a fare ciò che pretendiamo nel pubblico.. non chiediamo a chi ci stà attorno, a chi ci governa, di essere rispettosi delle regole se nel nostro privato siamo i primi a mancare di coerenza.. rimbocchiamoci le maniche, armiamoci di coerenza e partiamo ciascuno dal nostro quotidiano!!

giovedì 29 maggio 2008

Famiglia con figli: verso la soglia di povertà

Il rapporto Istat presentato ieri evidenzia come l'aumento della materie prime ed il blocco dei salari pesi soprattutto sulle famiglie con carichi familiari. Le esigenze dei figli fanno fare un salto qualitativo ai consumi delle famiglie rendendoli non più comprimibili. In presenza di figli la maggior parte delle famiglie che hanno già tagliato buona parte dei generi voluttuari, si trovano a non poter risparmiare sulle voci che pesano di più sul caro-vita:. casa, generi alimentari, salute e istruzione. E questo spinge drammaticamente le famiglie sulla soglia della povertà.
A fronte di questa situazione il Forum delle associazioni familiari sollecita il governo a non fermarsi ad interventi come quelli su Ici e mutui (pure importanti e necessari) ma ad intraprendere azioni specifiche per le famiglie con figli. Ad iniziare dall'introdurre già nel prossimo Dpef un fisco che tenga conto dei carichi familiari come richiesto dalla Petizione popolare promossa dal Forum e che ha raccolto oltre un milione di sottoscrizioni. Petizione che proprio in queste ore è giunta all'attenzione ed all'esame del Parlamento.
(tratto da http://www.vita.it/articolo/index.php3?NEWSID=94279)

lunedì 19 maggio 2008

Società dei valori nel futuro

Il tema è alquanto attuale e potrebbe aprire diverse riflessioni.

Che cosa si trasmette alle giovani generazioni in relazione al vivere l'oggi? Rivolgendo lo sguardo al futuro ci riteniamo in grado di tratteggiare una strada che presumiamo sicura e corretta da indicare ai piccoli che con sguardo incantato si "fidano" ciecamente di noi adulti?
Certamente la riflessione richiede molto equilibrio per essere affrontata ma è evidente come non ci si possa sottrarre dalle reali contraddizioni che la nostra società continua a distribuire con generosità a tutti i livelli.
Che cosa allora è veramente importante per continuare a sperare nel futuro?

domenica 18 maggio 2008

Benvenuto

Come non aprire ufficilamente le danze in questo nuovo blog con un
messaggio di benvenuto!

A tutti voi che per mille strade siete arrivati qui mi permetto di ringraziarvi della visita, di aver speso qualche vostro prezioso minuto per sbirciare tra questi post..

Considero questo spazio di informazione uno spazio libero (da non confondere con offensivo), di confronto costruttivo per cercare di contribuire "all'uscita dalle secche" in cui questa nostra società sembra arenata..


Spazio critico per aiutarci nel confronto a pensare al presente con sguardo fiducioso verso il futuro: ma quale futuro vediamo oltre l'oggi??